Percorso perimetrale tra le contrade di Cerro Veronese, alla scoperta di antichi capitelli, croci, fontane, grotte e molto altro.
Itinerario: Carcereri - Gonzoni - Sentiero Castagni - Sentiero Miniere - Lavello - Tenda - Cancellata - Maso - Carbonara - Sorgente Alena - Premagri - Corrubio - Busa - Montarina - Torcolo - Carcereri - Cerro
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La partenza del percorso è dalla Piazza della Chiesa di Cerro Veronese.
Imboccare via dell'Oca Bianca (direzione Bosco Chiesanuova) e percorrere la provinciale che attraversa tutto il paese fino ad arrivare all'incrocio con la contrada Carcereri, dov'è possibile vedere una cappella dedicata alla Madonna, datata 1865 e il cippo di confine tra Bosco Chiesanuova e Cerro . A questo punto proseguire seguendo le indicazioni per Giassara - Museo Ergologico, scendere la stradina nel prato fino ad incrociare un'altra stradina, su una curva, che si congiunge con la contrada Gonzoni.
Attraversare tutta la contrada fino all'indicazione Lavello - Foldruna e portarsi sul versante verso Val Squaranto, tramite il sentiero che coduce ad un bivio indicante Cerro - Lavello - Foldruna. Proseguire dritto fino all'incrocio successivo, lasciandosi sulla destra una palestra di roccia. Scegliere se ritornare a Cerro oppure proseguire in direzione Miniere - Lavello, portandosi dall'altra parte del Vajo Foldruna.
Proseguire a sinistra verso il Sentiero delle Miniere, così chiamato perchè qui si trovano miniere di lignite, fino al punto in cui il sentiero inizia a salire e si incontra segnaletica per Lavello. Proseguire per la contrada, nome che in dialetto significa vasca in pietra - abbeveratoio enotare, sul ciglio della strada, un cippo di confine tra i comuni di Cerro e Grezzana. Proprio qui vi è la casa natale di Don Angelo Vinco, il primo missionario che si spinse più avanti di altri nelle tribù selvagge dell'Alto Nilo.
Seguire le indicazioni per contrada Tenda, dove si trova una sorgente chiamata Fontana della Tenda. Proseguire sulla strada asfaltata che scende verso la provinciale, fino a località Cancellata e proseguire poi in direzione Cerro, imboccando via Belvedere. Seguire per contrada Maso. Scendere sulla strada asfaltata fino ad una abitazione in lego ed inoltrarsi nel bosco, fino in fondo al vajo, in una zona chiamata Vaj. *
* Variante: a destra ci si porta verso i campi sportivi di Cerro.
Svoltare a sinistra dove si incontra la biforcazione del Sentiero n. 5 e contrada Maso. Il nome starebbe ad indicare un fondo agricolo tipico delle zone alpine orientali, che comprende casaa, stalla, fienile, locali per la lavorazione del latte, attorniato da pascoli. Superare la contrada e prendere la stradina a destra e, dopo circa 150 metri, ancora a destra e l'itinerario continua sull'altro versante.
Seguire le indicazioni per Premagri - Praole, dove si trova la Sorgente Alena, nome derivante da "vena d'acqua". Raggiunta la strada per Praole e visitata la chiesetta dedicata all'Immacolata, con la statua di San Rocco, scendere per circa 150 metri sulla strada asfaltata. Proseguire a sinistra fiancheggiando i capannoni fino alla strada che collega Rosaro a Praole. Scendere verso contrada Premagri e, prima dell'abitato, seguire le indicazioni per Ponte di Praole e contrada Due Cerri, così chiamata per la presenza di due grandi querce, incontrando lungo la strada un capitello con la statua di Sant'Antonio.
Il tragitto incontra poi la strada che sale da Lugo. La si percorre per un breve tratto in salita fino a incontrare la segnaletica che indica Corrubio, Cerro e raccordo con sentiero R S 1. Proseguire costeggiando il vajo Cavazze, luogo di grande impatto naturalistico e di particolare bellezza.
Raggiungere il segnavia che incrocia il Sentiero n. 6 per Cerro e proseguire per Corrubio - Busa, scendendo in fondo al vajo ed arrivando ad una calcara (un tempo vi veniva cotta la pietra per ricavarne la calce). **
*** Varianti: salire a Cerro attraverso il Vajo del Vesterle - Sentiero n. 9 / Salire per il Vajo del Giacon alla contrada Busa tramite il Sentiero RS1.
Continuare seguendo il Sentiero n. 1. Svoltare a destra e, sempre seguendo le indicazioni, si arriva in prossimità del Coale del Mondo. Proseguire poi per contrada Busa, dove si trovano abitazioni datate dal 1586 al 1619, e poi per contrada Montarina ("piccolo monte"). Nell'abitato si può vedere una torre colombara (ora abitazione) del 1600 e di fronte una nicchia contenente una statuetta dedicata al Sacro Cuore. Ma non solo, in contrada si trovano anche stemmi ed affreschi che decorano le facciate delle case.
Percorrere un tratto di strada asfaltata, nel quale si trova un capitello dedicato alla Madonna.
Subito dopo, seguire le indicazioni per contrada Torcolo, e poi per contrada Carcereri, rientrando in paese.
Tempo di percorrenza: 5 ore e mezza circa
Lunghezza: 17 km