Alla scoperta degli alti pascoli della Lessinia e le steli in pietra poste a delimitare il confine tra la Repubblica Serenissima ed il Regno del Tirolo nel 1700, tra i Comuni di Velo Veronese, Roverè Veronese e Bosco Chiesanuova.
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Un po' di storia
L’attuale confine regionale tra Provincia Autonoma di Trento e Provincia di Verona, che attraversa i contrafforti montuosi del Monte Baldo e della Lessinia, è stato per secoli un complesso e conteso confine di stato. Per delimitare in modo preciso tale limite venne indetto nel 1750 un apposito congresso presso Rovereto, cui parteciparono esponenti del Casato d’Austria e della Repubblica di Venezia, più alcuni rappresentanti delle comunità locali; da tale incontro e da numerosi successivi sopralluoghi, scaturì nel 1753 il Trattato di Rovereto, con il quale si andava a delimitare definitivamente il confine tra i due paesi, seguendo come principio quello del riconoscimento delle proprietà private veronesi e trentine. Il documento prevedeva inoltre la delimitazione attraverso l’apposizione sul terreno di numerosi cippi confinari, operazione che iniziò già a partire dal 1754. Questi cippi sono in parte ancora visibili nella parte più a nord di questo percorso. Nella stessa zona, sono anche visibili le tracce del sistema difensivo composto da strade militari, trincee e postazioni di artiglieria realizzato nel periodo della Prima guerra mondiale.
Descrizione
Usciti dal parcheggio di Camposilvano, prendere la provinciale 13 in direzione San Francesco, procedere per circa un Km e poi prendere a destra per le contrade Fornider e Funfi. Passata Funfi, dopo un breve tratto su fondo erboso, prendere a destra per una strada asfaltata che sale con una pendenza costante in una bella valletta e che passa per le contrade Masetto e Gaspari dove è possibile ammirare una casa con una serie di bei volti in pietra. Passata la contrada, prendere a sinistra per una carrareccia che, passando attraverso dei pascoli, sale fino a Malga Marian da dove sarà possibile godere uno stupendo panorama su tutta la pianura Padana.
Ripartendo, si arriva in pochi minuti ad una sbarra che immette sulla strada che porta da Conca dei Parpari al Rifugio Dosso Alto, qui prendere a destra in direzione Conca dei Parpari. Passata questa località, prendere a sinistra la strada provinciale 6 in direzione Nord, passare la Malga Parparo Vecchio sulla sinistra e, subito dopo il parcheggio, prendere la stradina che subito sale a destra in direzione Malga Malera e San Giorgio.
La strada inizialmente si presenta asfaltata ma poi diventa sterrata, con un fondo buono e con salita costante per circa 3 Km per poi scendere verso Malga San Giorgio. In questo tratto si potrà apprezzare, sul lato destro, una splendida vista verso l’alta Val d’Illasi e sul paese di Giazza. Passato il rifugio Malga Malera, si arriva a Malga San Giorgio dove si procede sempre su sterrato in direzione Monte Tomba e Translessinia. Durante la salita si può ammirare, sempre sul lato destro alcune postazioni militari risalenti alla Prima guerra mondiale recentemente recuperate ed una splendida vista verso il Monte Carega e il gruppo delle piccole Dolomiti.
Arrivati al Km 16,9 in località Pozza Morta, a 1710 metri di altitudine, si può godere di una splendida vista verso Nord dove è possibile ammirare, in caso di cielo sereno, i gruppi dolomitici dell’Adamello, Presanella e Brenta. A questo punto si è raggiunto il confine tra Veneto e Trentino che corrisponde anche al vecchio confine tra la Repubblica Serenissima di Venezia ed il regno del Tirolo, qui è possibile osservare le vecchie steli di confine ancora ad oggi presenti.
Subito dopo la località Pozza Morta, abbandonare la strada sterrata della Translessinia e prendere il sentiero sulla destra che segue un filo spinato che delimita il confine. Pproseguire ora in direzione Ovest con un susseguirsi di sali e scendi e dove è possibile ammirare il panorama degli alti pascoli della Lessinia ed alcune delle steli di confine. Dopo circa 500 metri, abbandonare il confine per scendere a sinistra sulla Translessinia dove, tenendo sempre la sinistra, inizia la fase di rientro pedalando verso Malga Podesteria ed il Monte Tomba.
Passato il Monte Tomba, continuare sullo sterrato fino a passare il Rifugio Bocca di Selva (Km 27), dove si lascia l’asfalto per prendere a destra in direzione Malga Moscarda. A questo punto, seguendo il sentiero CAI 255 ed E5 poi, si può godere la parte più divertente del percorso, 2 Km di discesa su sentiero, a volte molto filante con fondo compatto ed in altri momenti con un fondo un po’ sassoso ma sempre divertente, fino a sbucare nuovamente sulla strada asfaltata provinciale 6 dove prendere a destra per circa 200 metri fino ad arrivare alla località Maregge.
Qui prendere la sterrata a sinistra in direzione Contrada Merli e proseguire fino al Km 30,3 dove prende a destra la sterrata che, passando sotto ad un ponte di pietrà, scende in direzione Val Marisa. Questa discesa si presenta subito con un bel fondo compatto ma dopo il passaggio in un tratto aperto e pianeggiante prende una mulattiera con fondo ripido e particolarmente smosso dove è richiesta una particolare attenzione o di scendere dalla MTB.
Alla fine della discesa, ci si trova sul fondo del Vaio Squaranto, circondati da boschi di faggi ed abeti. Prendere a destra in direzione Scrivazze, una bella malga restaurata di recente. Da qui, prendere la sterrata che scende fino alla strada provinciale 13 e la contrada Squarantello, tenendo la sinistra, ora su asfalto, iniziare a salire fino al paese di San Francesco e poi tenendo sempre la sinistra fino a Camposilvano per rientrare al parcheggio.
Lunghezza: 38 km
Dislivello positivo: 1000 metri circa
Difficoltà: media, con alcuno tratti impegnativi
Tempo di percorrenza: 3-4 ore circa
Note sul percorso e come arrivare
Camposilvano è raggiungibile da Verona, uscendo dall’autostrada Milano-Venezia a S. Martino Buon Albergo (VR Est), tangenziale Est - uscita Montorio, poi per San Rocco di Piegara, Velo Veronese e quindi Camposilvano seguendo indicazioni per Conca dei Parpari, San Giorgio.
La partenza e l’arrivo del percorso sono poste al nuovo e comodo parcheggio che si trova a Camposilvano di Velo Veronese e a pochi metri dall’omonimo Museo Geopaleontologico e Covolo di Camposilvano.
Il percorso segue in parte strade asfaltate e in parte carrarecce-mulattiere e potrebbe non essere fattibile in presenza di neve.
Anche se lungo il tragitto si trovano dei punti di ristoro, si consiglia di portare una scorta d'acqua.
Sul percorso si potranno incontrare cancelli di vario tipo che delimitano delle proprietà private e dove potranno essere presenti animali al pascolo, si raccomanda il massimo rispetto e di lasciare i cancelli come trovati, grazie!
Percorso e descrizione ideata da Fabrizio Corso, istruttore e guida cicloturistica di MTB CSEN. Foto di Michele Bendinelli.