Selva di Progno

Un piccolo ma importante comune compreso all’interno del Parco Naturale Regionale della Lessinia, si estende nell’alta Val d’Illasi proprio fino alle pendici meridionali del gruppo montano del Carega.

Interessante l’etimologia del nome: la selva, ossia il bosco, che sta sul ‘progno’, altresì inteso come pronus, inclinato, ma che in dialetto locale indica il torrente che attraversa la vallata e scorre nel paese.

Il piccolo centro cimbro di Giazza, con la sua splendida Foresta, la Madonna della Lobbia, il Presepe di Campofontana, sono solo alcune delle bellezze di questo territorio... Di una parte di Lessinia tutta da scopire!

Sono molte anche le escursioni ed i percorsi da provare a Selva di Progno e nella Val d'Illasi.

Selva di Progno

GIAZZA, LA PERLA CIMBRA

Una perla incastonata tra la fine della Val d’Illasi e l’inizio della Valle di Revolto, qui confluiscono i due torrenti che danno origine al Progno d’Illasi, ma soprattutto da Giazza partono i numerosi sentieri verso la Lessinia e verso il gruppo montano del Carega in territorio trentino.

Il toponimo Giazza deriva dal cimbro ‘Ljetzan’ (ghiaccio) e solo in questa caratteristica frazione del comune di Selva di Progno si parla ancora l’antica parlata ‘tauc’, di origine germanica, portata nei ‘Tredici Comuni Cimbri’, di cui Giazza è capitale indiscussa, durante il medioevo dai coloni bavaresi e tirolesi.

Questa località è nota anche per la prima foresta demaniale in Italia, La Foresta di Giazza appunto: 1904 ettari di bosco, percorribili attraverso suggestivi sentieri che si divergono fino al gruppo del Carega a nord, ai pascoli della Lessinia ad ovest e ai confini con la provincia di Vicenza verso est.

Meta ideale per gli amanti dello sport in montagna, Giazza offre ospitalità agli appassionati di ferrate, mountain bike, alpinismo e trekking: è infatti attraversata dal sentiero Europeo E5 ed  collegata da alcune varianti al sentiero europeo E7. E quando arriva l'inverno non mancano percorsi per i ciaspolatori, gli scialpinisti e gli arrampicatori su ghiaccio. 

Le tradizioni, come quella cimbra dell'accensione della "Carbonara", sono per Giazza qualcosa di davvero importante. Ma non solo. A Giugno viene celebrata la famosa Festa del Fuoco: un rito magico, durante il quale vengono accesi i bracieri che rappresentano le 13 Comunità Cimbre. 

LA FESTA DEL FUOCO A GIAZZA

Nella notte più breve dell'anno, a Giazza, si accende la magia del Solstizio d'Estate. Attraverso rievocazioni, musiche e spettacoli di fuoco si rinnovano i riti ancestrali dei Cimbri con l'accensione dei 13 fuochi, simbolo della loro unità.

 

 

 

 

 

LA FORESTA DI GIAZZA

La Foresta di Giazza, insieme alla Foresta dei Folignani, è il bosco più esteso e caratteristico dell'intera Lessinia, ed è frutto di un intervento di rimboschimento attuato all'inizio del XX secolo, nascendo ufficialmente il 10 Agosto 1911. Si trova all'estremità nord-orientale della provincia di Verona all'interno del Parco Naturale Regionale della Lessinia e si estende su un territorio di circa 1904 ettari, a cavallo delle province di Verona (nel comune di Selva di Progno), Trento e Vicenza. Formata prevalentemente da grandi esemplari di Faggio, Abete bianco e Carpino nero, è molto ricca di biodiversità, specie animali e vegetali diverse. E' classificata come Zona di Riserva Naturale Orientata del Parco e ricade anche nella ZSC IT 3210040 "Monti Lessini - Pasubio - Piccole Dolominiti Vicentine"

 

LA MADONNA DELLA LOBBIA

Una delle testimonianze di architettura rurale in pietra più emblematiche della Lessinia è la Madonna della Lobbia, vicino a Contrada Pagani a Campofontana di Selva di progno.

Si tratta della raffigurazione della Vergine Maria che tiene in braccio Gesù Bambino. Leggende locali considerano quest’opera un tentativo, poi abbandonato, di creare l’immagine per l’altare dell’Addolorata, eretto nella chiesa di Campofontana nel 1837. Un parroco del paese infatti avrebbe commissionato una statua della Madonna dei Sette Dolori ad uno scultore locale di cui non si conosce il nome, che individuato un blocco di roccia presso Malga Lobbia di Sotto si mise al lavoro, ma dopo essersi accorto che il blocco era diffettoso lasciò incompiuta l’opera in loco.

Oggi è diventato il simbolo dell’architettura della Lessinia cimbra 

MUSEO DEI CIMBRI DI GIAZZA

Il museo, di proprietà della Comunità montana della Lessinia, è affidato in gestione al Curatorium Cimbricum Veronense ed è stato istituito tra il 1970 e il 1972.

I Cimbri, popolazione di stirpe germanica insediatasi nella Lessinia orientale dalla fine del XIII secolo come boscaioli-carbonai, ci raccontano tradizioni e storie d'altri tempi, grazie anche alle numerose testimonianze dell'arte e dell'architettura, dell'antica lingua e dei lavori che si svolgevano un tempo. Attrezzi e arnesi sono testimonianze del lavoro dei boscaioli e dei carbonai, e di attività legate alla pastorizia e all'artigianato e molto altro.

Visitare il museo sarà come fare un passo indietro nel tempo!

Il Museo è in Via dei Boschi 62 - 37030 Selva di Progno,  località Giazza (VR)

Contatti: 045 7847050-348 5618470 - www.cimbri.it

 Museo dei Cimbri - IAT Est Veronese

Museo dei Trombini

Trombini, detti anche "s-ciopi" o "pistoni", deriverebbero da armi da guerra del Seicento-Settecento, usate per lo più per incutere terrore, per abbattere palizzate, per farsi largo tra la folla o per difendersi durante i viaggi. Le loro origini risalgono, probabilmente, al 1611, quando alcuni soldati furono incaricati di difendere i Passi Pertica, Lessini e Val di Falcon armati di archibugi a miccia e moschettoni che si trasformarono nel tempo in Trombini festosi e devozionali, usati a scopo folkloristico.

Il museo documenta la costruzione e l’utilizzo del trombino, il suo evolversi nel tempo, le varie fasi del caricamento, la pressione esercitata sulla polvere immessa nella canna dall’alto e le operazioni di sparo. La struttura raccoglie vari modelli di trombini e pistoni che insieme ad alcuni filmati spiegano meglio il funzionamento delle armi, la loro struttura e il loro uso. 

La festa dei Trombini si celebra ogni anno nel giorno della SS. Trinità tra maggio e giugno a San Bortolo, mentre quella dei Pistonieri dell’Abbazia la prima domenica di giugno a Badia Calavena.

Da circa trent’anni due associazioni chiamate “Trombini di San Bortolo” e “Pistonieri dell’Abbazia di Badia Calavena” tengono viva la tradizione accompagnando ogni festa del territorio con questi strumenti caratteristici.

Oggi, a San Bartolomeo delle Montagne, una gruppo di trombonieri (ovvero gli sparatori di quest'arma inoffensiva) è riunita in un'associazione folkloristica unica nel suo genere in Europa, che porta avante antiche usanze e, dal 2017, gestisce  il Museo dei Trombini della Lessinia.

Il museo si trova a San Bortolo delle Montagne, nel comune di Selva di Progno (VR), in Piazza Vittorio Veneto, a fianco del campanile della chiesa.

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